Una volta a settimana, io prendo l’autobus numero 1 e attraverso la città.
Insieme ad altri cinquanta, sessanta passeggeri dell’autobus numero 1, evito di investire i turisti che vanno all’acquario, passo sotto gli uffici comunali, costeggio la terra di nessuno sotto la sopraelevata, mi intaso nel traffico di sampierdarena, driblo le masse di adolescenti che si tuffano nel centro commerciale, sobbalzo lungo il ponte di Cornigliano, sorrido, cerco un posto, lascio passare, Scusi scende?, evito i righelli assassini negli zaini degli adolescenti, ascolto la musica dai telefonini altrui, sorrido ai bambini in braccio, distolgo lo sguardo dalle vecchiette inferocite, e, dopo 45 minuti, scendo alla prima fermata della periferia di Genova.
A quel punto, passo davanti alla cartoleria, al pescivendolo, alla sede dell’Anpi, alle panchine con i vecchietti, agli adolescenti con gli smartphone.
Scendo tre gradini, attraverso un cortile, e suono alla porta.
Mi apre una bidella gentile che mi chiede Come stai?
Io rispondo Bene, grazie.
Tolgo la suoneria del telefono, mi lavo le mani ed entro in mensa.
Non faccio neanche tempo ad entrare che sedici teste si girano all’unisono, sedici molteplici fessure tra i denti, sedici modi di parlare l’italiano, sedici bocche sporche di sugo, di pesto, di pizza, di banana, si girano verso di me e gridano E’ arrivata la maestra!
Strega comanda colori.
Non importa cosa io faccia il resto della settimana, chi io sia fuori di lì.
Nel realismo magico della mensa, loro dicono Maestra, e se io voglio stare al gioco, mi devo trasformare.
Così mi trasformo.
Li guardo, li osservo, li coccolo e li sgrido.
Facciamo i compiti, costruiamo le regole, leggiamo i libri, facciamo le uscite.
Giochiamo a ricreazione, ci asciughiamo le lacrime, ci sporchiamo con le tempere, ci incolliamo le dita con la colla.
Inventiamo l’italiano, ci dimentichiamo le differenze, ci scherziamo su.
A volte, in classe, sono tutti amici, a volte non lo sono più, a volte sbocciano amori acerbi, altre volte rivalità faticose.
Una volta a settimana, siamo diciassette persone alle prese con il nostro campionario di umanità periferica.
Questa è la nostra storia.
Una volta a settimana.
Strega comanda colori.